ll Commodity Channel Index (CCI) è un indicatore che sintetizza le caratteristiche degli oscillatori e degli indicatori.
I primi, infatti, sono ottimi per evidenziare zone di ipercomprato / ipervenduto.
I secondi meglio si adattano ad individuare le divergenze con i prezzi.
Il CCI è stato ideato da Donald R. Lambert per individuare le fasi cicliche nelle commodities, con massimi e minimi che si alternano ad intervalli piuttosto regolari.
Nel corso del tempo si è ampliato l’uso del CCI agli altri strumenti finanziari, come azioni, indici, forex, futures, ETF.
Il CCI misura il prezzo corrente in relazione alla media dei prezzi in un determinato periodo.
Quindi il CCI è relativamente alto quando i prezzi sono più alti oltre questa media, e al contrario è relativamente basso quando i prezzi sono al di sotto della media.
Per calcolare il CCI si confonta il prezzo attuale con una media mobile di un periodo prefissato, e lo si normalizza utilizzando un divisore basato sulla deviazione media.
Per calcolare il CCI si procede come segue:
CCI = (TP – SMATP) / (0,015 * devmedia)
- typical price (TP) = (High + Low + Close)/3
- SMATP = media mobile semplice a “n” periodi del typical price
- devmedia = deviazione media sullo stesso lasso di tempo di “n” periodi.
Nota: calcolo della deviazione media: prima si procede a determinare il valore assoluto della differenza tra la SMATP dell’ultimo periodo ed il typical price per ognuno degli “n” periodi passati. Successivamente si sommano tutti questi valori assoluti e si divide per “n”.
Il periodo su cui è calcolato il CCI è “n”.
L’applicazione della costante 0,015 fa sì che il CCI assuma le vesti di un oscillatore attorno alla linea mediana dello zero, e che circa il 70/80% dei valori del Commodity Channel Index ricadano entro l’intervallo -100/+100.
Ecco allora che potremo individuare delle fasce di ipercomprato / ipervenduto nel momento in cui il CCI si spingerà oltre la soglia, ad esempio +100 e -100.
L’utilizzo del CCI è molto simile a quello dell’RSI:
- utilizzo come indicatore di livelli di prezzo ipercomprato / ipervenduto, soprattutto nel momento del rientro del CCI dalle zone di ipercomprato (+100/+200) e di ipervenduto (-100/-200);
- utilizzo al momento del passaggio da positivo a negativo e viceversa (zeroline crossover);
- utilizzo come indicatore di divergenze rispetto al movimento del prezzo.
Come tutti gli indicatori e gli oscillatori, è consigliabile abbinare l’uso del CCI all’uso di altri strumenti (medie mobili, MACD, candlesticks, speedlines) che meglio individuano il punto di ingresso coerentemente con l’indicazione del CCI.
Strategia 1: crossover della Zeroline
Un utilizzo conservativo del Commodity Channel Index (CCI) è quello relativo al superamento al rialzo o al ribasso della linea zero:
- entrare al rialzo o chiudere posizioni al ribasso quando l’indicatore supera la linea dello zero dal basso verso l’alto, quindi da negativo diventa positivo;
- entrare al ribasso o chiudere posizioni al rialzo quando l’indicatore supera la linea dello zero dall’alto verso il basso, quindi da positivo diventa negativo.
Strategia 2: rientro dalle zone di ipercomprato e ipervenduto
Un altro utilizzo del Commodity Channel Index (CCI) è di entrare in posizione quando l’indicatore rientra dalla zone di ipercomprato e ipervenduto.
Entrare al rialzo o chiudere posizioni corte quando l’indicatore rientra dalla zona di ipervenduto.
Entrare al ribasso o chiudere posizioni lunghe quando l’indicatore rientra dalla zona di ipercomprato.
Strategia 3: divergenze tra prezzo e CCI
Così come avviene con l’RSI, anche tra il grafico del prezzo e il grafico del Commodity Channel Index possono verificarsi delle divergenze, e queste divergenze possono essere interpretate come segnali di inversione di tendenza.
Questo utilizzo del CCI tramite divergenze prezzo-CCI necessita però di essere abbinato ad un altro indicatore (medie mobili, MACD, candele, speedlines) per determinare il preciso punto di ingresso.